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La PBFD nei pappagalli

Il PBFD è una patologia infettiva e virale chiamata anche circovirus, responsabile della Malattia del becco e delle penne degli Psittacidi, malattia immunodepressiva caratterizzata dalla comparsa di anomalie del piumaggio e del becco.

All’infezione sono suscettibili diverse specie di pappagalli di piccole e grandi dimensioni. Oltre i pappagalli possano infettarsi altri uccelli da voliera come il canarino, il Diamante di Gould, il piccione, la tortora senegalese.

Il quadro tipico della Malattia del becco e delle penne si è osservato fin ora solo negli psittacidi, mentre nelle altre specie non è ancora ben definito. Nei pappagalli, si osserva:

  • distrofia delle penne, che appaiono deformate, con ritenzione della guaina cheratinica e con piccole emorragie alla base.
  • becco deviato, con allungamenti anomali e fenomeni necrotici di gravità variabile.

Le alterazioni del becco in alcuni casi possono rendere molto difficoltosa l’assunzione del cibo, tanto da indurre ad eseguire l’eutanasia del soggetto malato. Nei cacatua una carenza di polvere del piumaggio può far assumere al becco un colorito nero lucido. In alcuni casi le alterazioni del piumaggio e del becco sono poco evidenti, ma i soggetti infetti presentano un’anamnesi di patologie ricorrenti insorte a causa di indebolimento delle difese immunitarie,che nella maggior parte dei casi porta a morte il soggetto infetto nel giro di 3-5 anni. 

 

 

 

 

 

 

 

Negli animali giovani, gli organi linfatici sono in pieno sviluppo ed il virus, che ha uno spiccato tropismo per questi tessuti, replica attivamente compromettendo in maniera più seria la risposta immunitaria e portando a quadri morbosi con un elevato tasso di mortalità.

In questi casi la sintomatologia può essere aspecifica e caratterizzata da:

  • arruffamento delle penne;
  • riluttanza al movimento;
  • ridotta assunzione di alimento;
  • feci di consistenza alterata.

Attualmente l’esame diagnostico più in uso è la PCR specifica per il circovirus della PBFD su sangue intero, penne, tamponi cloacali e feci.

Ad oggi non esiste un vaccino in grado di prevenire l’infezione da circovirus. L’unica arma di prevenzione è rappresentata dalla rigida applicazione delle norme di biosicurezza in allevamento. Questa si basa su due misure:

  • la profilassi igienico-sanitaria
  • la quarantena e il controllo dei soggetti di nuova introduzione, soprattutto se destinati alla riproduzione.

In tal senso il controllo delle penne rappresenta un metodo semplice ed efficace per identificare i soggetti infetti.

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