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Taglio delle unghie e limaggio del becco

Le zampe dei pappagalli sono zigodattile, hanno cioè due dita rivolte in avanti e due indietro, questo le rende particolarmente adatte alla presa, ad arrampicarsi e ad afferrare oggetti e cibi.                                                                                

La presa delle zampe è data anche da una contrazione involontaria dei tendini, che permette al pappagallo di essere saldamente appollaiato senza che sia richiesto un imponente lavoro muscolare.

 

 

È importante che le unghie non siano troppo lunghe, non solo per evitare che si facciano male e che facciano fatica ad avvolgere il posatoio con la zampa, ma soprattutto per evitare che si impiglino nei giochi o negli oggetti presenti in gabbia, causando situazioni di pericolo per l’animale.

Spesso le unghie crescono più del dovuto negli animali che vengono tenuti in gabbia

Quando si nota che leunghie hanno una crescita,è bene non aspettare fino a che non si forma un ricciolo, si possono tagliare.

                                              
Per tagliare le unghie bisogna utilizzare un tronchesino o  delle forbicine specifiche per le unghie degli uccelli.

Si tiene ferma la cocorita e si prende la zampa tra le dita, se l'unghia è chiara, mettendosi in controluce si vede la vena che passa all'interno dell'unghia; il taglio si deve effettuare a tre millimetri dalla vena.

                                         
Le prime volte è meglio tagliare le unghie poco alla volta restando quindi più lontani dalla vena, una volta preso dimestichezza possiamo osare ad avvicinarci di più.

 

E' bene rivolgersi comunque a una   persona   esperta, poiché una cocorita alla quale viene   tagliata troppo l'unghia se si forma   un'emorragia può anche morire se non si   riesce  a   bloccare.

 

Uno dei motivi per cui, piuttosto frequentemente, vengono condotti in visita dei pappagalli, è rappresentato dalle alterazioni del becco, ed in particolare, dal suo eccessivo allungamento.

  Cosa causa?

Il soggetto presentato con questa problematica, spesso risulta    incapace di alimentarsi, poiché non riesce ad afferrare il cibo a    disposizione, ha ferite più o meno profonde sul petto, ha  difficoltà nel praticare la normale pulizia del piumaggio.

Il becco del pappagallo è formato da una base ossea rivestita  da un astuccio corneo, denominato ranfoteca.

La base ossea della parte superiore del becco (rinoteca) è     costituita dalle ossa nasale, intermascellare e mascellare fuse insieme a formare l’osso incisivo, mentre la base ossea della gnatoteca (ovvero la porzione inferiore del becco) è costituita dai 2 rami della mandibola.

Il becco ha un’innervazione superficiale ben sviluppata, e la sua crescita è continua durante tutta la vita del pappagallo; la crescita avviene a livello dello strato germinativo, situato superiormente alla base ossea. La conformazione è mantenuta principalmente grazie al continuo livellamento esercitato dalla porzione inferiore su quella superiore.

Il pappagallo mantiene sotto controllo la lunghezza del becco sfregandolo su posatoi o altri oggetti, oppure attraverso l’alimentazione.

Quale è la causa della crescita eccessiva del becco?

Pertanto, i pappagalli non dovrebbero avere bisogno di limare il becco, e la crescita eccessiva può essere dovuta a varie cause.

In primo luogo un trauma, che può alterare la ricrescita del becco, poiché lo strato germinativo subisce un’alterazione;

problemi a carico del fegato, molto spesso in queste specie si manifestano con problemi relativi a becco e piumaggio (sindrome epatocutanea). Altre cause da prendere in considerazione sono le patologie parassitarie, poiché alcune tipologie di acari possono causare una crescita eccessiva del becco, solitamente associata a lesioni crostose localizzate sule zampe ed intorno agli occhi. Infine sono da tener presenti anche gli squilibri nutrizionali (che hanno sempre effetto sul metabolismo epatico) oppure patologie infettive, come la PBFD (causata dal polyomavirus).

Cosa fare?

Il trattamento consiste nel riportare il becco alla sua forma originale, tipica della specie, livellandolo mediante l’utilizzo di una fresa, con il soggetto in anestesia.

È importante prestare molta attenzione a non danneggiare il becco durante questa procedura, quindi evitando di raggiungere lo strato germinativo, ed evitando sanguinamenti.

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